L'inganno delle tenebre - Episodio 1 (Italian Edition) by Jean-Christophe Grangé

L'inganno delle tenebre - Episodio 1 (Italian Edition) by Jean-Christophe Grangé

autore:Jean-Christophe Grangé [Grangé, Jean-Christophe]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788811148197
editore: Garzanti
pubblicato: 2017-07-19T22:00:00+00:00


7.

Alle tre del pomeriggio tutto era già stato predisposto. Non male, considerato che doveva partire a mezzogiorno. Morvan si aspettava un ritardo di giorni.

Sulla pista fu attraversato da un moto d’orgoglio: l’Antonov AN-32 era pronto al decollo. La sua enorme carlinga vibrava nell’aria polverosa come quella di uno shuttle a Cape Canaveral. Era riuscito a noleggiare l’apparecchio in tre giorni: un vero miracolo a Lubumbashi.

Ai piedi dell’aereo c’era ressa. Aveva accettato di imbarcare alcuni passeggeri che, malgrado i rischi del viaggio, volevano andare al Nord per raggiungere la famiglia. Non lo aveva fatto per spirito di carità: i protocolli incassavano il prezzo dei biglietti e in cambio chiudevano entrambi gli occhi su quel volo che ufficialmente non esisteva.

Mentre stavano per chiudere i portelloni della stiva, arrivò Michel, accompagnato da alcuni uomini che spingevano carrelli da supermercato pieni di scatoloni: ritorno al grottesco africano. All’improvviso l’Antonov apparve a Morvan per quello che in effetti era: un cargo antidiluviano, tutto ammaccato come una gigantesca latta di cibo in scatola. E i neri che si accalcavano intorno alla scala di accesso erano pezzenti diretti verso morte certa.

Raggiunse Michel e aprì una scatola: conteneva uniformi sgualcite e sdrucite.

«Cos’è ’sta roba?»

«Per loro, capo.» Ciuffo indicò i colossi attorno a sé, in pantaloncini e maglietta, l’aria divertita. «Sono i nostri soldati, paparino. Dobbiamo pur dargli qualcosa da mettersi.»

Kabongo gli aveva promesso sostegno militare, ma evidentemente si trattava di un sostegno all’africana: Mister Miniere lo autorizzava semplicemente a mascherare degli scagnozzi qualunque da soldati dell’esercito regolare.

Morvan annuì. Erano soltanto una decina ma avrebbe potuto reclutarne altri quando fossero atterrati. Per associazione di idee, pensò che ancora non aveva avuto notizie da Jacquot, il suo contatto sul posto. L’ultima e-mail risaliva a una decina di giorni prima. Il lavoro era stato fatto? Oppure se l’erano filata tutti portandosi dietro le escavatrici?

Quando salì sull’aereo, per poco non si lasciò sfuggire una bestemmia per la sorpresa. Nella cabina, lunga una ventina di metri, non c’erano né sedili né cinture di sicurezza né qualsiasi altra cosa che potesse ricordare un normale aereo da turismo. Tra capre, maiali, pacchi di ogni genere e dimensione, ceste cariche di frutta e verdura, bauli e casse militari si ammassava una folla di gente; in fondo, separati da una ridicola griglia di rete metallica e stivati alla carlona, stavano i suoi autocarri e le sue 4×4.

Tuniche, foulard e tessuti avevano colori sgargianti. Gli oblò erano come lampade di scena che illuminavano con una luce violenta ogni tipo di pigmento. Facce nere, colli esili, donne dalle spalle nude... tutto sembrava scolpito in una pietra scura e brillante, un minerale scintillante nei cui riflessi si poteva leggere l’origine dell’uomo.

Andò a salutare il comandante, un russo di nome Chepik che lavorava come si faceva ai bei vecchi tempi: sopravvivere per tre o quattro anni agli incidenti, alle guerre e alle malattie, quindi tornarsene nel proprio paese con le tasche piene. Con lo sguardo appannato e l’alito che puzzava già di vodka, il pilota non sembrò afferrare le ultime consegne. Morvan non insistette troppo e se ne tornò sul retro.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.